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Gli esperti del Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Salento da anni lavorano sulle infrastrutture critiche, ovvero le risorse materiali, i servizi, i sistemi di tecnologia dell’informazione, le reti e i beni infrastrutturali, i sistemi che, se danneggiati o distrutti, causerebbero danni gravissimi per la società.
La conferenza “Minacce Ibride e Nuove Sfide per la Protezione delle Infrastrutture Critiche”, organizzata dal Comando Squadra Aerea 1a Regione Aerea dell’Aeronautica Militare (CSA 1a RA), in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di Unisalento, e con l’Università del Campus Bio-Medico di Roma, si è svolta presso il Palazzo dell’Aeronautica Militare di Milano. Esperti civili e militari, professionisti della sicurezza, insieme per discutere sulle minacce alla sicurezza che stiamo vivendo a livello globale. Bisogna prevenire, promuovendo una cultura che permetta di gestire e riconoscere le problematiche emergenti.
Il Gen. Alberto Biavati ha aperto i lavori, evidenziando che “ l’Aeronautica Militare, da sempre in prima linea nel settore delle tecnologie di avanguardia sia per le componenti di volo che per i sistemi di comando e controllo che le governano, così come nel settore spaziale, è del tutto consapevole ed impegnata a contrastare le minacce e le vulnerabilità endemiche nelle applicazioni delle tecnologie moderne”.
“Fino a pochi anni fa si parlava di sostenibilità , ora si parla di resilienza, che è un tema molto più ampio. Oggi l’approccio alla sicurezza delle infrastrutture è di tipo cyber-fisico: non sono interessate solo questioni squisitamente materiali, come terremoti o eventi meteorologici estremi, ma occorre un approccio integrato che consideri il ruolo fondamentale dell’informatica.”, ha spiegato il Professor Antonio Ficarella, Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione e del Centro per la Ricerca interdisciplinare sulla Sicurezza e Resilienza delle Infrastrutture Critiche di Unisalento. Un problema complesso, qualcosa che fa paura: per questo l’Italia vuole fare sistema. “Questa tipologia di attacchi utilizza strumenti per creare un contesto sociale in grado di indurre nella popolazione sentimenti e azioni tali da impattare sul corretto funzionamento di infrastrutture critiche del Paese”, ha evidenziato il Prof. Roberto Setola, dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. L’evento, articolato in più sessioni, ha visto ancora protagonista Unisalento con il dottor Alessandro Lazari, dinamico esperto con pluriennale esperienza internazionale nel settore, che moderato insieme al Prof. Setola. Tra i relatori, anche il giornalista Andrew Spannaus e il dott. Georgios Giannopoulos del Joint Research Centre (Commissione Europea).
La conferenza è stata l’occasione per trattare il tema dell’Osservazione della Terra e Big Data, con un focus sulla difesa strategica contro le minacce ibride. “Nello Spazio, più che in altri ambiti, la sfida è globale e rientra in quel concetto allargato di sicurezza che dovrà renderci sempre meno vulnerabili alle minacce ibride e proteggere le nostre infrastrutture critiche.”, ha evidenziato l’Ing. Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Divisione Spazio di Leonardo, sottolineando: “L’utilizzo e l’integrazione delle tecnologie digitali nel trattamento di grandi quantità di dati e nell’estrazione di informazioni, la capacità di concepire architetture integrate di infrastrutture spaziali e sistemi di comando e controllo a terra, insieme all’utilizzo delle grandi capacità di calcolo, intelligenza artificiale e cloud, costituiscono la base delle soluzioni, anche a supporto di operazioni multidominio, che Leonardo è in grado di mettere a disposizione”.
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